8/13/2008

Progetto Carta dei Popoli Artici

ARTICO – IN OCCASIONE DELL’ANNO POLARE INTERNAZIONALE RAGGIUNTO DA DUE TRIESTINI CAPO TRIESTE, NELLA TERRA DI FRANCESCO GIUSEPPE, A 80° E 37’ DI LATITUDINE NORD


Si è proficuamente conclusa sabato scorso la spedizione della nave russa Polaris alla Terra di Francesco Giuseppe, organizzata dal tedesco Andreas Umbreit in occasione dell’Anno Polare Internazionale 2007 - 2009.

Sulla nave era presente un gruppo di studiosi e di appassionati di astronomia i quali, nel pomeriggio del 31 luglio, hanno potuto osservare nel Mare di Barents un’eclisse totale di Sole, avvenuta – cosa piuttosto rara in quelle zone - con condizioni di cielo quasi sereno.
Concluse le osservazioni astronomiche, la nave s’è inoltrata tra le isole che formano la Terra di Francesco Giuseppe, dove un gruppo di Glaciologi, diretti dal russo Aleksey I. Sharov ha posizionato su alcuni ghiacciai degli speciali rilevatori GPS, destinati a registrare la loro futura evoluzione. Detto lavoro, ufficialmente inserito fra le ricerche dell’Anno Polare Internazionale in corso, servirà a indicare come il surriscaldamento del pianeta stia modificando i ghiacci dell’Artico, con possibili conseguenze di rilievo sul clima dell’intera Terra.
Alla spedizione hanno preso parte pure i triestini Ondina e Enrico Mazzoli, quest’ultimo responsabile dell’Area Storica del progetto “Carta dei Popoli Artici”, coordinato dal direttore del Etnografico Polare di Fermo Gianluca Frinchillucci.
Nell’ambito di tale progetto, avente per fine lo studio della presenza umana – anche in termini storici - nelle regioni polari, Mazzoli ha potuto visitare alcuni dei siti legati alle esplorazioni e alle ricerche scientifiche effettuate in questa terra sperduta tra i ghiacci, e ciò nel 135° anniversario della sua scoperta, avvenuta il 30 agosto del 1873 ad opera del tedesco, ma triestino d’adozione, Carl Weyprecht.
Rientrato dalla spedizione, Weyprecht volle che a un promontorio roccioso della “Champ Island”, avvistato dal suo compagno d’avventura Julius Payer nel corso delle esplorazioni della Terra di Francesco Giuseppe effettuate nel corso dell’estate del 1874, fosse dato il nome di “Cap Trieste”, e un altro vicino promontorio fosse dedicato alla città di Fiume. Il raggiungimento di Cap Trieste costituiva la meta più settentrionale della spedizione della Polaris, meta alla quale una quindicina di giorni prima aveva dovuto rinunciare, a causa dei ghiacci che ne impedivano l’avvicinamento.
Nel pomeriggio del 4 agosto, nonostante l’imperversare di un forte vento lo sbarco a Cap Trieste ha invece potuto avere luogo, consentendo così a Enrico e Ondina Mazzoli di essere quasi certamente i primi triestini a tornare, dopo 135 anni, nella Terra di Francesco Giuseppe e a toccare quel punto geografico posto a 8o° e 37’ di latitudine Nord, dedicato alla loro città.
Tra le altre cose, la spedizione ha potuto riscontrare come quest’anno i ghiacci della banchisa risultassero insolitamente estesi verso sud, in evidente controtendenza con gli ultimi anni, quando gli stessi tratti di mare ora ghiacciati s’erano presentati perfettamente navigabili.

Nella foto: Ondina e Enrico Mazzoli dispiegano a Cap Trieste, assieme al capo della spedizione Andreas Umbreit, la bandiera della loro città.

Nella mappa: la freccia indica il luogo in cui si trova Cap Trieste, sulla Champ Island.

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