2/27/2007

Parlano di noi


Riporto un bell'articolo di Media Comunicazioni (http://www.informazione.tv/NewArticolo.aspx?id=00028227).
Grazie di cuore ai giornalisti che hanno preparato il pezzo.


27/02/06-09:20) Nuova spedizione del direttore del Museo Polare di Fermo.

Sempre più simile a Silvio Zavatti, sempre più simile agli esploratori dei primi trent’anni del Novecento. Gianluca Frinchillucci tornerà nella zona dei ghiacci dimostrando ancora una volta l’attenzione che il Museo Polare di Fermo riserva alle terre gelate del Nord e, soprattutto, ai loro abitanti, gli inuit. Una passione contagiosa, che Zavatti ha riversato quasi per osmosi in colui che oggi dirige l’Istituto fermano.
A maggio prossimo Frinchillucci e la sua comitiva di esperti compiranno l’avventura di attraversare in slitte trainate da mute di cani le isole danesi Svalbard. Ripercorre le tracce dei grandi esploratori e intrecciare rapporti sempre più stretti con le popolazioni locali sono i due punti cardine dell’operazione. Il direttore del Museo Polare ha un feeling con gli eschimesi, ne conosce usi e costumi, più volte ha portato aiuti ai loro bambini, sempre ne ha difeso l’identità dai rischi di una cancellazione determinata da scelte economiche e sociali altrui.
Intanto, nei locali di Villa Vitali di Fermo si fa informazione su una civiltà originale e attraente. Gli studenti marchigiani delle scuole elementari e medie hanno l’opportunità di vedere le foto di coetanei dalla pelle diversa. Ne apprezzano le consuetudini, chiedono di saperne di più. Scatta la curiosità. E dalla curiosità la solidarietà. (a.le.)

Sulla Via dei Canti

"La vera casa dell'uomo non è una casa è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi". (B.C.)

A Servigliano, nelle Marche, l'Amministrazione Comunale ha organizzato un interessante ciclo di conferenze. Sono presente anch'io con il Progetto "Clima che Cambia" del Comune di Fermo. la conferenza è organizzata in collaborazione con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. Nei prossimi giorni forniremo più dettagli.


L'Anno Internazionale Polare




Sta per iniziare l'Anno Internazionale Polare e per il nostro progetto inzia una grande avventura.
La Carta dei Popoli Artici del Museo Polare "Silvio Zavatti" (Comune di Fermo), è uno dei pochi italiani riconosciuti a livello internazionale.

Tra le attività in programma ci sono 4 missioni in Artico:

1) traversata con gli sci delle Isole Svalbard, sulle tracce degli ultimi trapper
2) Missione di ricerca in Groenlandia e apertura della prima base "artica" del Progetto
3) Missione di ricerca nella pensiola di Jamal (siberia) tra gli allevatori nomadi di renna+
4) Missione di ricerca nelle foci del Mackenzie

L'organizzazione di un importante convegno di studio a Fermo sullo sciamesimo (prossimo autunno)
partecipazione ad un congrsso di studi internazionali sullo sciamanesimo con la nostra ricerca sugli inuit groenlandesi
Pubblicazione della prima parte della ricerca sulle popolazioni artiche (area siberiana)

Abbiamo presentato il progetto anche al coordinamento italiano per l'Anno Internazionale Polare

2/26/2007

Nuovo studio sui Poli mostra come combattere riscaldamento Terra




LONDRA (Reuters) - Migliaia di scienziati di tutto il mondo uniranno le forze questa settimana per indagare sugli effetti del riscaldamento globale sui ghiacciai continentali dei due Poli terrestri.

Il ghiaccio di entrambe le regioni polari di Artico e Antartico si sta sciogliendo più rapidamente che in qualsiasi altra parte del pianeta, portando a un preoccupante innalzamento del livello del mare e probabilmente a futuri cambiamenti drammatici nelle correnti oceaniche e nelle catene alimentari.

L'anno internazionale dei Poli, che durerà sino al 2009, coinvolgerà 50.000 persone da 63 nazioni differenti, impegnate in 228 progetti che analizzeranno i ghiacciai e il sottosuolo, i mari e l'atmosfera nello studio più completo realizzato negli ultimi 50 anni sulle regioni polari.

"La realtà è che conosciamo ancora così poco . Ma la differenza è che sappiamo quanto è importante", ha detto Martin Siegert della Edinburgh University da Londra, in occasione di uno dei tanti lanci mondiali prima dell'evento principale di giovedì prossimo a Parigi.

Alcune stime suggeriscono che se la vasta superficie ghiacciata della Groenlandia dovesse scomparire, i livelli del mare nel mondo si alzeranno di sette metri, facendo scomparire diverse aree del pianeta.

Un allarme che passa in secondo piano se paragonato ai 200 metri di innalzamento previsti se tutto il ghiaccio che compone l'Antartico dovesse sciogliersi.

"Il riscaldamento globale è uno dei problemi più significativi che la nostra società abbia mai dovuto affrontare", ha detto David King, capo del team di scienziati britannici.

"l ghiacci sono i vulnerabili canarini dentro la miniera di carbone del riscaldamento globale".

Jeremy Lovell

2/23/2007

traversata polare: aggiornamento




Stiamo pianificando la traversata nelle Isole Svalbard e abbiamo già dei piccoli aggiornamenti.

Partecipanti (in ordine di adesione):

Gianluca Frinchillucci di Sant'Angelo in Pontano (MC), Istituto Geografico Polare "Silvio Zavatti"
Pierluigi Pompei di Camerino (MC), Docente Università di Camerino
Massimo Zanconi di Macerata, fotoreporter e alpinista
Giorgio Marinelli di Civitanova Marche (MC), Collaboratore Progetto "Carta dei Popoli Artici"
Ugo Tesei di San Ginesio (MC), "Cambusiere del gruppo". Anpd'I San Ginesio
Enrico Mazzoli di Trieste, Studioso tematiche polari, collaboratore Museo Nazionale Antartide.

Mancano all'appello due nostri amici che forse si aggiungeranno al gruppo.

Organizzazione tecnica: Stefano Poli (Poli Arctici), Svalbard.

Abbiamo nuove notizie le metteremo online

2/17/2007

Spedizione Polare




Ieri, mentre mi trovavo a casa del Comandante Ajmone Cat, ho avuto la conferma che a maggio effettuerò una spedizione polare nelle Isole Svalbard.

Si tratta di una traversata con gli sci da ovest ad est, raggiungendo una capanna di trapper, gli antichi cacciatori artici.

Al momento, non sono in grado di comunicare il nome di tutti i partecipanti.

Di sicuro partirà con me anche il prof. Pierluigi Pompei, dell'Università di Camerino che si occuperà del monitoraggio dei partecipanti alla spedizione e Massimo Zanconi, operatore video e fotografo. Pompei è già stato con me nel 2002 in spedizione in Groenlandia.

Aggiornerò il mio blog man mano che avrò nuove notizie.

Incontro polare con Ajmone Cat.












Ieri ho rivisto il mio amico, Giovanni Ajmone Cat, nella sua residenza di Anzio. Nella foto è con Laura Bacalini.

Il comandante Ajmone Cat è uno dei più grandi esploratori polarti antartici viventi.
Incontrarlo è come entrare in un mondo ormai scomparso.
Amico del compianto Prof. Zavatti, è stato quasi dimenticato dagli italiani, sorte che li accomuna ma che li rende ancora più grandi agli occhi di chi ama le regioni polari.


Ho trovato sulla rete, nel sito di IDEAZIONE, un bell'articolo che riporto per avvicinare i lettori al grande esploratore:

Capitani coraggiosi
di Marco Nicoletti


Domenica 1° settembre 2002, alle ore 18.30, proveniente da Torre del Greco, attraccava nel porto di Anzio, con al timone il comandante Giovanni Ajmone Cat, il bastimento San Giuseppe Due, lo stesso motoveliero che trent'anni fa raggiunse due volte il Polo Sud per portare la bandiera italiana marittima dove non era mai stata e per dimostrare, con un po' di orgoglio "che gli italiani - parole del Comandante - sono gente dotata di fantasia e capacità organizzativa tali da realizzare, con pochi mezzi, imprese che ad altri costerebbero molto di più".

Questa volta il legno non era reduce da nessuna gloriosa spedizione, ma tornava per essere destinato al museo di Via Nettunense, per essere collocato a riposo nella cavea di cemento armato appositamente realizzata accanto alla villa di Ajmone Cat.

Una casa ove i reperti dell'Antartide, scientificamente ordinati, convivono con suggestive memorie d'Africa, trofei di viaggi e di cacce, documenti di storia militare e familiare… forse, vien da pensare, l'archetipo del Vittoriale è sempre vivo nell'italiano che si accinge al racconto della propria storia.

Giovanni Ajmone Cat ha l'avventura nel sangue. E' figlio di Mario, primo Capo di stato maggiore della risorta Aeronautica militare, e di Carla Angela Durini, che negli anni del regime fascista compì, per conto del Governo, la prima attraversata dell'Africa equatoriale, dal Mar Rosso a Lobito in Angola, su mezzi meccanizzati che erano camion forniti dalla Om; un'impresa che ebbe una certa eco e venne immortalata dall'Istituto Luce in un lungo documentario ancora oggi visibile.

Anche le avventure del San Giuseppe Due e del suo Comandante riempirono, a loro tempo, le pagine della cronaca italiana, sebbene fossero anni quanto mai ostili alle espressioni di vis patriottica.

Era il 1968 quando Giovanni Ajmone Cat, agronomo con la passione del mare e un'esperienza fatta da mozzo sulle barche da pesca del litorale laziale, commissionò al cantiere Palomba di Torre del Greco la costruzione di un'imbarcazione con precise caratteristiche: una feluca di sedici metri, con due vele latine. Sebbene Antonio Palomba fosse un maestro d'ascia appartenente ad una famiglia di costruttori i cui scafi navigavano da almeno un secolo i nostri mari, l'impegno si rivelava assai notevole poiché il committente, inserendo nel suo capitolato alcuni inconsueti e robustissimi rinforzi nelle strutture, aveva fatto immediatamente intendere quale sarebbe stato il primo viaggio del motoveliero: una crociera in Antartide.

Gli accordi vennero comunque mantenuti e così il 27 giugno 1969 il San Giuseppe Due nuovo di zecca salpava dal porto di Anzio per un'avventura fuori del tempo, riprendendo una tradizione interrottasi verso la fine dell'800, quando Giacomo Bove, tenente di Vascello della Regia Marina italiana, condusse la Goletta San Josè in una spedizione verso le terre antartiche a Sud dell'America Latina. Ajmone Cat volse la prua verso Gibilterra, poi raggiunse l'Atlantico e gli scali a Buenos Aires, Montevideo, Mar del Plata e, ancora più a Sud, le isole Falkland/Malvinas, lo stretto di Drake e finalmente approdò tra i ghiacci dell'Antartide, ove venne piantato per la prima volta il tricolore.
Quindi il ritorno.

Dopo questo primo assaggio di avventura - durato comunque due anni - le terre bianche erano oramai entrate nel cuore del Comandante, cosiché nel '73 il San Giuseppe Due, interamente revisionato, riprese il mare, ma questa volta la spedizione, di carattere esclusivamente scientifico, nasceva sotto l'egida della Lega navale italiana, con contributo di mezzi della Marina militare, un equipaggio di quattro sottufficiali di Marina e assistenza scientifica dell'Istituto Superiore navale di Napoli.

Il 1° luglio 1973 si riparte dunque con uomini nuovi e nuove vele, confezionate secondo la tradizione da un altro mitico artigiano di Torre del Greco, Giovanni Ascione. Dopo le consuete tappe il legno giunse, navigando tra i ghiacci, alla base di Deception e da lì, per poter svolgere gli studi geologici e i rilievi idrografici stabiliti dal programma, si spinse fino alla base americana di Palmer, a quella inglese di Argentine Island e a quella argentina di Almirante Brown. Poi, dopo mesi di struggente solitudine per l'equipaggio, trascorsi schivando l'insidia degli iceberg con eliche danneggiate e alberi spezzati, di nuovo con la prua verso casa.


Giovanni è figlio di un importante personaggio della storia italiana, il comandante Mario Ajmone Cat. Riorto una scheda, in parte tratta dal portale dell'aereonautica militare.




Mario Ajmone Cat nasce a Salerno il 5 febbraio 1894. A tredici anni, nel 1907, entra nel Collegio Militare di Roma e nel 1911 all'Accademia militare di Torino, dove nel febbraio del 1913 è nominato sottotenente di artiglieria; passa successivamente alla Scuola di Applicazione di Artiglieria e Genio, per essere poi destinato al 9° Reggimento artiglieria da campagna a Parma. Nel marzo del 1915 è inviato a domanda a frequentare il corso di osservatore d'aeroplano, conseguendo il brevetto in data 23 maggio 1915.
Nell'ottobre del 1915 è trasferito alla 30a Squadriglia Farman, dove rimane fino al maggio 1916, quando viene assegnato, come capitano, al Battaglione Squadriglie Aviatori.
Fra l'agosto e l'ottobre del 1916 segue a Mirafiori il corso di pilotaggio: è pilota d'aeroplano il 16 ottobre 1916 e pilota militare di Aviatik dal 16 gennaio 1917. A Brescia è presso la 72a Squadriglia Aviatik, mentre in aprile comanda la 33a Squadriglia Farman (poi 3a Squadriglia Saml), con la quale partecipa alla campagna di Macedonia. Fino al 1923 fa parte del 3° Raggruppamento aeroplani da ricognizione, fino a quando, il 16 ottobre 1923, cessa di appartenere al Regio Esercito ed entra a far parte della Regia Aeronautica, prestando servizio presso il 19° Stormo aeroplani da ricognizione.
Nel luglio del 1927, da tenente colonnello, assume il comando della Scuola di osservazione aerea, che tiene fino all'ottobre del 1929, allorché promosso colonnello diviene comandante del 2° Stormo, per poi passare alla Direzione Generale dei Servizi, del Materiale e degli Aeroporti (fino al 19 marzo 1931); comanda in seguito il 7° Stormo Bombardamento fino al 15 ottobre 1932, giorno in cui assume le funzioni di Sottocapo di Stato Maggiore della 3a Z.A.T. (Zona Aerea Territoriale), incarico che manterrà fino al 1° marzo 1934. Il 1° novembre 1934 è scelto per comandare la Scuola di Guerra Aerea: mantiene tale incarico a più riprese fino al 15 febbraio 1940.
La prima interruzione è fra l'agosto del 1935 e l'agosto del 1936, quando da generale di brigata partecipa alla guerra in Africa Orientale come Comandante dell' Aeronautica dell'Africa Orientale. Nel febbraio 1936 è promosso generale di divisione, mentre la promozione a generale di squadra l'avrà il 14 aprile del 1939. Dopo un secondo incarico di comandante della Scuola di Guerra Aerea, fra il 19 novembre 1936 e il 16 maggio 1939 è comandante della 4a Z.A.T. e poi, dopo un terzo incarico alla Scuola di guerra, il 28 giugno del 1940 è nominato comandante della 3a Squadra Aerea e poi dal febbraio 1941 della 5a Squadra Aerea in Libia. Grande amico di Italo Balbo e del Duca Amedeo d'Aosta. In Africa, in seguito a dissapori sorti con il generale Rommel del comando tedesco sull'uso del carburante (Rommel preferiva destinarlo alle truppe corazzate), viene sollevato dall'incarico e chiamato al Comando Generale delle Scuole. Dopo l'armistizio dell'8 settembre, è collocato in licenza illimitata e rimane a Roma; il 13 novembre 1944 viene nominato Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, incarico che riveste con continuità fino al 5 febbraio 1951. Muore a Roma il 20 marzo 1952.

2/14/2007

ACIA



Impacts of a Warming Arctic, the 140-page synthesis report of the Arctic Climate Impact Assessment, are not available at the ACIA Secretariat. You can download the full report for free, or purchase it from Cambridge University Press.


http://www.acia.uaf.edu/pages/overview.html

2/13/2007

Conferenza Cambiamenti Climatici


Un Clima che Cambia: conferenza di Bruno Ricca, (Editore) e Gianluca Frinchillucci (Studioso regioni polari).

Giovedi 15 febbraio 2007 alle ore 17.00, presso il Teatro della Scuola Valle Scrivia, via Mugello 71 (zona Conca d'Oro, Montesacro, Roma Nord).

Argomento dell'incontro: gli sconvolgimenti climatici sono uno dei temi d'attualità più discussi ed inquietanti. Se ne parlerà , da punti di vista diversi, con chi da anni si occupa sul campo di tali problematiche.

I relatori:

- Bruno Ricca, direttore editoriale di Editori Riuniti. Membro del WWF. Da sempre cultore di tematiche ambientali.

- Gianluca Frinchillucci, direttore del Museo Polare di Fermo e ideatore del progetto Clima che Cambia. Dal 2002 conduce un programma di ricerca tra i ghiacci della Groenlandia.


In collaborazione con:

-Casa editrice Editori Riuniti (www.editoririuniti.it)

2/11/2007

Inuit, diritti soffocati dai cambiamenti climatici





Una delegazione di Inuit si sta muovendo verso Washington per portare una testimonianza concreta di come i cambiamenti climatici stiano sconvolgendo il loro stile di vita e la loro cultura. L’etnia punta il dito contro il maggior produttore di gas serra al mondo, gli Stati uniti.Il riscaldamento globale infatti sta causando lo scioglimento dei ghiacci e l’innalzamento del livello del mare, stravolgendo l’ambiente dove vive questa popolazione, e sta decimando gli animali che rappresentano la loro fonte primaria di cibo.

La campagna fa parte di un tentativo, senza precedenti nella storia, di legare i cambiamenti climatici alla legge internazionale sui diritti umani. “L’impatto dei cambiamenti climatici - si legge in una lettera degli Inuit alla [1] Inter American Commission for Human Right -, provocati dalle azioni e dalle omissioni degli Stati Uniti, viola i diritti umani fondamentali degli Inuit protetti dalla dichiarazione americana dei diritti e dei doveri”.

La delegazione, formata da rappresentanti delle comunità canadesi, americane e russe, sarà guidata da Sheila Watt-Cloutier, presidente dell’[2] Inuit Circumpolar Conference, che proprio la settimana scorsa ha ricevuro il premio Nobel per la pace.

Tutto questo proprio quando il presidente americano, come si legge sul [3] New York Times, ha deciso di dedicare parte del suo tempo ad una politica più ‘verde’, con il suo ‘Roosveltiano’ tentativo di abbellire i parchi nazionali americani con un finanziamento di un miliardo di dollari per dieci anni. Forse è ancora troppo poco. E molto in ritardo.


[1] Inter American Commission for Human Right: http://www.cidh.oas.org/
[2] Inuit Circumpolar Conference: http://www.inuitcircumpolar.com/
[3] New York Times: http://www.nytimes.com/2007/02/08/washington/08bush.html?ex=1328590800&en=7
c7aeb327621a08e&ei=5088&partner=rssnyt&emc=rss

Articolo tratto da: http://www.modusvivendi.it/

2/09/2007

Parlano di noi


I mass media continuano ad occuparsi delle nostre ricerche.
Oggi, per esempio, Quintarete, canale della Regione Marche ha fatto un servizio televisivo intervistandomi. Il servizio è dedicato ai viaggi e alle esplorazioni svolte in quest'ultimi anni.
Pubblico l'email che mi è arrivata con gli orari per l'intervista:
"Egregio dott Frinchillucci, la informo che la prima parte del servizio sul Museo Polare andrà in onda su FERMANONEWS Quintarete questa sera alle ore 19.30 - 22.10 e domani martedì 00.10 - 07.10 - 13.10.
La seconda parte, con l'intervista che ci ha concesso, martedì 13 febbraio ore 19.30 - 22.10 e mercoledì ore 00.10 - 07.10 - 13.10 sempre sulla stessa emittente.
Nell'occasione la ringrazio ancora per la sua disponibilità e le porgo i nostri distinti saluti.

FERMANONEWS




Poi ho trovato anche un articolo apparso sul Giornale:

http://www.ilgiornale.it/
http://www.ilgiornale.it/

E' in rete anche la sintesi del Convegno del Club CircoloPolare
http://www.circolopolare.com/ita/Anno-Polare-sintesi-convegno.htm

2/02/2007

Comunicato Stampa




COMUNE DI FERMO
SETTORE BENI CULTURALI
Via Mazzini, 4 – 63023 FERMO –
Tel. 0734-284.345 – FAX 0734-284.350 - cultura@comune.fermo.it – www.fermo.net


Comunicato Stampa di Venerdì 2 febbraio 2007

Oggetto - Il Museo Polare di Fermo presente a Milano per presentare le sue ultime ricerche. L’intervento del Sindaco Saturnino Di Ruscio

Domani sabato 3 febbraio alle 15.30 presso i Chiostri Umanitaria di Milano, il direttore del Museo Polare “Silvio Zavatti” di Fermo, dott. Gianluca Frinchillucci, aprirà ufficialmente il Convegno Nazionale “Polo Sud, Polo Nord: storia, mistero e fascino degli estremi che si toccano”. Il seminario, che proseguirà sino a domenica 4, vedrà partecipare i maggiori studiosi italiani del settore che si incontreranno per discutere delle esplorazioni e delle ricerche polari italiane dagli albori a oggi.

Il direttore fermano interverrà presentando il progetto di ricerca “Carta dei Popoli Artici” e le ricerche polari del suo antesignano Silvio Zavatti. Frinchillucci avrà inoltre occasione di illustrare le recente missione in Groenlandia tra le popolazioni Inuit, avvenuta lo scorso dicembre. La spedizione è stata affiancata dall’esploratore Robert Peroni e documentata da Giampaolo Visetti, inviato speciale de “La Repubblica”.

La due-giorni milanese, inserita tra le maggiori iniziative legate al 2007 Anno Polare Internazionale e organizzata dal Circolo Polare di Milano in collaborazione con Roberto Cossu e lo scrittore Davide Sapienza, toccherà fra i principali argomenti: le popolazioni, i territori, i fenomeni della natura, la storia e le tradizioni dei popoli artici, nel “grande Nord” e della Patagonia. Particolare attenzione verrà dedicata alle figure degli esploratori che hanno guidato le missioni più straordinarie degli ultimi secoli.

All’iniziativa di Milano si uniscono le positive considerazioni dell’Amministrazione comunale di Fermo. ”Con questa presenza - afferma il Sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio – il Museo Polare di Fermo si conferma una tra le maggiori ricchezze culturali per tutto il nostro territorio capace di affermarsi, sia in ambito nazionale che internazionale, centro di ricerca e di diffusione scientifica di primordine. Non a caso – prosegue Di Ruscio – riconoscimenti giungono continuamente dal CNR, dall’ENEA e dai maggiori istituti di ricerca che operano nel panorama mondiale”.

• Info: www.circolopolare.com
L’Ufficio Cultura

2/01/2007

Svalbard: nuovo museo


ARTICO: DALL'ITALIA UN MUSEO SULLA STORIA DELLE ESPLORAZIONI
(ANSA) - ROMA, 31 GEN



- E' dedicato alla storia delle esplorazioni artiche e delle spedizioni che hanno visto i dirigibili protagonisti della conquista del Polo Nord, il museo nato da un'idea italiana e promosso dall'Associazione Italia al Polo Nord. Nascera' nelle Isole Svalbard, a Longyearbyen, si chiamera' ''Spitzbergen Airship Museum'' (SAM) e l'apertura e' prevista nel 2008, in pieno Anno Polare Internazionale.

L'inaugurazione coincidera' inoltre con gli 80 anni dalla tragedia del dirigibile Italia, gli 80 anni dalla morte dell'esploratore Roald Amundsen e i 30 anni dalla morte di Umberto Nobile. La sede del museo sara' realizzata in legno, su due piani, e si presentera' come l'hangar che venne costruito a Ny Alesund nell'inverno 1925-1926 per ospitare i dirigibili Norge e Italia. E' un'idea che nasce dall'Italia, ma nella quale sono rappresentate ben sette nazioni (oltre all'Italia, Norvegia, Russia, Francia, Svezia, Finlandia e Stati Uniti), protagoniste delle tre spedizioni storiche protagoniste dello Spitzbergen Airship Museum: quella del dirigibile America, con il quale Walter Wellman tento' di raggiungere il Polo Nord nel 1907 e nel 1909, senza successo; la spedizione con la quale Roald Amundsen, Lincoln Ellsworth e Umberto Nobile nel 1926 riuscirono per la prima volta a sorvolare il Polo Nord con il dirigibile italiano Norge; la spedizione scientifica del dirigibile Italia del 1928, con Umberto Nobile, che nel suo terzo volo si schianto' sulla banchisa. Nell'impatto la navicella di comando del dirigibile si stacco' e dieci persone rimasero alla deriva sul ghiaccio marino, mentre l'involucro del dirigibile scomparve per sempre con a bordo altri 6 membri dell'equipaggio. Nel museo sara' ricostruita anche la storia delle operazioni di soccorso, nelle quali andarono perdute molte vite, compresa quella di Amundsen. ''Le possibilita' di conservare le informazioni, i documenti e i reperti relativi a queste spedizioni scientifico-esplorative sono state poche. Molte testimonianze sono andate perdute, dimenticate o danneggiate nel corso degli anni'', rileva l'Associazione Italia al Polo Nord. ''Informazioni e reperti - osserva ancora l'Associazione - sono sparsi in piu' continenti, sovente in mano a privati. Il loro grande valore di testimonianza storica non e' quindi a disposizione di tutti''. Obiettivo del museo e' percio' divulgare sia il contributo scientifico delle esplorazioni in materia di geografia, meteorologia e scienze dell'atmosfera, sia la storia dei protagonisti di quelle imprese. Oltre alla sede del museo, che occupera' un'area di circa 200 metri quadrati, sono in programma mostre itineranti rivolte a scuole, associazioni e musei europei.(ANSA) RED
31/01/2007 09:17