5/30/2008
Cinquantacinque anni fa sull'Everest
29 maggio 1953 il Neozelandese Sir Edmund Hillary e dlo Sherpa Tenzing Norgay raggiungono la cima dell'Everest.
Giunti sulla cima, in segno di ringraziamento, Hillary pose nella neve una croce mentre lo Sherpa Tenzing biscotti e cioccolato, come offerta agli dei.
Sulla vetta dell'Everest Tenzing lasciò anche 4 bandiere (Nazioni Unite, Gran Bretagna, Nepal e India), una matita blu e rossa (della figlia Nima) e un pacchetto di caramelle (segno di amicizia), oltre a un gattino di pezza dato da Hunt, il capo della spedizione, a Hillary.
5/23/2008
Spedizione SAXUM
I 'mulini' (inghiottitoi nei senso più stretto del termine) sono i pozzi assorbenti che raccolgono i ruscellamenti che nei periodi più caldi dell'anno si formano sui ghiacciai per effetto della fusione superficiale.
I mulini rappresentano quindi la via di accesso che permette alle acque di fusione di penetrare nella massa glaciale, andando ad alimentare i bacini di raccolta interni, o raggiungere il mare nel caso di lingue glaciali costiere.
Lo studio dei mulini, fenomenologia che viene identificata con il termine di 'carsismo glaciale' - per attinenza e similitudine di tale fenomeno con il 'carsismo' che si sviluppa in ambienti calcarei - è utile allo studio dei flussi/depositi d'acqua sub-glaciali e di riflesso ad offrire ottimi contributi all'interpretazione della dinamica della massa glaciale.
E' infatti noto che fra le cause che inducono i movimenti delle masse glaciali non è irrilevante quella dovuta allo scivolamento per la presenza di bacini d'acqua interni, dovuti sia alla fusione del ghiaccio per effetto delle elevate pressioni che la massa stessa subisce in profondità, sia alla quantità di acqua di scioglimento superficiale che, attraverso gli inghiottitoi, scende ad alimentare la falda.
Groenlandia, seconda grande estensione glaciale planetaria dopo l'Antartide, con essa detentrice del 99% del ghiaccio esistente su tutta la superficie terrestre, sta patendo sensibilmente i cambiamenti climatici in atto, maturando un rapido intensificarsi dello scioglimento superficiale, almeno alle latitudini sotto il Circolo Polare, che potrebbe implicare, nel lungo periodo, gravi ricadute sulla stabilità dell'intera massa glaciale stessa.
Contrariamente a quanto avviene nell'inslandis (in crescita di massa con una temperatura costante notevolmente inferiore al punto di fusione e valori estremi di – 60°, ben aderente al substrato roccioso) le lingue glaciali periferiche al di sotto dei 1.500 m. che hanno una temperatura media annua di poco inferiore allo 0° rispondono infatti rapidamente all'incremento termico, con un bilancio di massa negativo per effetto dell'ablazione dei periodi caldi, che sono sempre più lunghi, e uno scorrimento più rapido verso il mare.
Allungata in direzione nord-sud per 2650 km tra gli 83°39' e 59°46' N, Groenlandia ha la propria estensione territoriale suddivisa in varie fasce climatiche, mostrando una grande differenza tra lle località più a N e quelle al di sotto dei 70°N.
Sul Mar Glaciale Artico, perennemente ghiacciato, a N degli 81° la media annua è di -16,8°.
Poco più a sud, verso i 76,5° si ha una media annua di -11,4°.
Continuando a discendere, appena oltrepassato il Circolo Polare Artico (66°33'38”N) iniziano temperature prossime allo 0° sia sulla costa ovest (Nuuk 64°10' 0” N) con medie annue di -1,4° che sulla costa est (Angmagssalik 65° 35' 60” N ) con medie annue di -1,7°.
Considerando che il carsismo si verifica in ambienti in cui le temperature annue sono prossime alla media annua di 0°, è facile considerare come tutte le località poste a sud del Circolo Polare siano già oggi (come in effetti sono) suscettibili di carsificazione, e come questo processo andrebbe a subire un incremento parossistico con un semplice aumento della temperature di 1 o 2 gradi, che porterebbe la media annua addirittura sopra lo 0°.
L'incremento termico che si sta registrando in questi ultimi anni è probabile maturi una progressiva crescita della fusione superficiale in Groenlandia.
Una accelerazione della fusione superficiale porterebbe di riflesso un moltiplicarsi degli inghiottitoi lungo le linee di frattura, cui conseguirebbe una crescita dei canali di drenaggio sub-glaciale e un aumento di massa nella falda.
Si creerebbe in tal modo un 'effetto lubrificante' accentuato che, riducendo gli atriti interni, potrebbe causare un incremento della velocità di scorrimento del ghiaccio.
Un ulteriore, seppur modesto nell'ordine di 1 o 2 gradi, aumento di temperatura sarebbe quindi sufficiente ad innescare un movimento di scivolamento periferico che potrebbe trascinare, nel lungo periodo, tutta la calotta glaciale, fratturandola e portandola al collasso.
Si ritiene che l'osservazione dello sviluppo del fenomeno carsico, il suo monitoraggio nel tempo, e la raccolta, per quanto possibile, di dati 'storici' sul fenomeno, darebbe un forte contributo all'interpretazione preventiva delle ripercussioni che il movimento climatico in atto potrebbe avere sui ghiacciai groenlandesi, con tutte le più disastrose ricadute che andrebbero a verificarsi a livello planetario.
5/10/2008
La notte dei Musei
NOTTE DEI MUSEI sabato 17 MAGGIO 2008
Com’è ormai tradizione, per il quarto anno consecutivo i Musei Civici di Fermo aderiscono al progetto europeo “La Notte dei Musei” promosso dalla Direzione dei Musei di Francia. Il successo crescente dei precedenti anni ha convinto l’Amministrazione, in collaborazione con la Società Cooperativa Sistema Museo, a ripetere l'iniziativa nella ricchissima e suggestiva Villa Vitali, sede dei Musei Scientifici.
In via del tutto eccezionale, Sabato 17 maggio 2008 dalle ore 21.00 fino all’una di notte si apriranno gratuitamente le porte del Museo polare, unico in Italia, del Museo ornitologico e della stanza che custodisce, come un gioiello prezioso, la meteorite caduta a Fermo nel 1996.
Il percorso Un polo … gelato! avverrà tra le mirabili atmosfere dell’aurora boreale: in compagnia degli Inuit affronteremo un’affascinante esplorazione tra i ghiacci del polo, alla scoperta di popolazioni uniche e affascinanti, in un contesto in cui il cappotto sarà indispensabile! Voleremo poi tra le vetrine del Museo Ornitologico in compagnia di un’affascinante danzatrice e grazie alla maestria degli artigiani fermani della Confartigianato sarà possibile inoltre ammirare degli splendidi monili ispirati al mondo minerale. Alla fine del viaggio, accompagnati nel bellissimo giardino di Villa Vitali dalle musiche dei popoli che vivono ai confini del circolo polare artico, verrà offerta a tutti i partecipanti una golosa degustazione in collaborazione con la gelateria Pelacani di Lido di Fermo che allieterà questa gelida serata!
Info:
Le visite partiranno dalla biglietteria dei Musei Scientifici, presso Villa Vitali in Viale Trento, con cadenza oraria: ore 21.30 – 22.15 – 23.00 – 23.45 – 00.30 (numero consentito per ogni turno: 35 persone max). Ingresso libero con prenotazione obbligatoria ai seguenti numeri:
Tel. 0734/217140 – fax 0734/215231
e-mail: fermo@sistemamuseo.it
http://www.fermo.net/
5/06/2008
deserti di ghiaccio e di fuoco
Padre Angelo è un grande appassionato di esplorazioni polari e ha voluto in Etiopia una mostra dedicata alle nostre ultime spedizioni.
A Lui facciamo i nostri più fervidi auguri di buon lavoro in attesa di rivederlo nella nostra amata Etiopia.
Proprio per seguirlo abbiamo creato il progetto "Deserti di ghiaccio e di fuoco: ricerca etnografica in ambienti estremi" e abbiamo aperto il nostro primo museo in Etiopia.
La notizia mi ha lasciato senza parole e riporto quanto scritto dall'agenzia FIDES.
AFRICA/ETIOPIA - Nomina del Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Il Card. Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, in data 4 aprile 2008 ha nominato Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Etiopia per un quinquennio (2008-2013) il Rev.do P. Angelo Antolini, OFM Cap. Il nuovo Direttore nazionale è nato il 24 maggio 1953 a Santa Vittoria in Matenano (provincia di Ascoli Piceno, diocesi di Fermo). Ha un fratello Fidei donum in Brasile. Padre Antolini è entrato nel Seminario Serafico di Fermo nel 1962. Nel 1966 si è trasferito a Cingoli per il biennio ginnasiale. Successivamente ha frequentato il Noviziato a Camerino. Ha emesso la professione perpetua il 6 giugno 1976 ed è stato ordinato sacerdote il 17 settembre 1977 nella chiesa di Ostra (Ancona). Dopo l’ordinazione ha svolto le seguenti mansioni: Assistente al Seminario Serafico, Promotore vocazionale (1977/1981); Missionario nel Vicariato apostolico di Soddo-Hosanna, dove ha svolto le mansioni di vicario parrocchiale, responsabile della formazione dei catechisti e dei giovani, coordinatore del Cammino Neocatecumenale in Etiopia (1981/2006). Inoltre è stato Parroco di Dubbo (1987/1990), Leader pastorale della zona centrale del Vicariato (1990/1995), Responsabile del Dipartimento diocesano di pastorale (dal 2000), Vicario della Vice-provincia cappuccina dell’Etiopia (dal 2003).