1/25/2007

Umberto Nobile


ho trovato sul sito www.oggi7.info "Punti di vista degli italiani in America", un interessante articolo su Nobile.

PERSONAGGI / Umberto Nobile / Nobile di nome e di fatto
di Gianna Venturini

Una semplice targa su una casa borghese del quartiere Prati di Roma ricorda Umberto Nobile, Generale dell’aviazione, pioniere del volo su aeromobile più-leggero-dell’aria. Ma oltrepassata la soglia del palazzo ci si trova di fronte all’uomo Nobile, al marito, padre, nonno, collega, professore universitario.
Incontro sua figlia Maria, l’unica erede di Umberto, il quale chiese esplicitamente che al nome di sposa di sua figlia potesse venire aggiunto il patronimico di nascita. La signora si chiama infatti, come appare sulla targa d’ottone sulla porta di casa: Maria Nobile-Schettini. E’ una signora dai lineamenti belli e molto giovane per la sua età, che porta avanti con agilità e vivezza di ricordi la nostra conversazione.
All’interno è tutta una saga familiare, foto incorniciate, oggetti e ambiente che fa sentire intorno a noi l’essenza di Umberto Nobile, morto ormai da venticinque anni, una essenza gentile, affettuosa, di un personaggio integro e colmo di attenzioni per i suoi familiari, dipendenti, collaboratori.
Basta dare un’occhiata alle lettere che in drammatiche circostanze o nel corso dei suoi frequenti viaggi di studio e lavoro ha scritto alla moglie, toccanti, traboccanti di tenerezza per capire l’intima natura dell’intrepido conquistatore del Polo Nord.

Figlia unica di un padre importante, del quale per sua fortuna ha avuto la compagnia per lunghissimi anni, fino alla morte avvenuta a 94 anni. Chi era Nobile in Famiglia?

''Fino al 1943, cioè alla caduta del fascismo, mio padre era presente ad intermittenza, ma quando era con noi subivamo il fascino della sua presenza, dell’affetto per mia madre, la protezione che offriva a tutti, la sua allegria, i suoi racconti. Siamo stati insieme dopo l’immatura morte di mia madre, quando ho spesso viaggiato con lui, anche in Russia e negli stati nordici. Andò in America da solo, quando ero già grande ma rientrò in tempo dagli Usa per veder nascere la mia prima figlia, Carla. Ma la tregua di felicità durò poco perché i tedeschi a settembre di quello stesso anno presero il potere a Roma e mio padre divise con i suoi concittadini tutti i disagi ed i pericoli, sottomettendosi alle fatiche della sopravvivenza e alla ricerca di dare aiuto non solo alla mia giovane famiglia, perché papà aveva il carico di quelle delle due sorelle rimaste vedove, una delle quali, l’amatissima Romilda, si spense poco dopo la drammatica uccisione di suo marito da parte dei tedeschi, lasciando gli orfani completamente a carico del fratello Umberto.''

Mi pare che suo padre proveniva dagli Stati Uniti, con un rocambolesco viaggio tra i mille pericoli di un mondo in fiamme.

''Mio padre racconta nei suoi libri del suo periodo finale del suo soggiorno americano, iniziato nel giugno 1939, quando in Italia gli venne preclusa ogni attività professionale, la Cattedra di Ingegneria Aeronautica a Napoli soppressa e ridotta ad un esame complementare. Si rese perfino conto che la frequenza di questo corso poteva pesare negativamente sulla carriera futura dei suoi allievi. A questo punto c’erano anche problemi economici.
Il regime fascista che lo avversava in tutti i modi, specialmente dopo la sua permanenza in Russia, in quanto colpevole di aver intralciato i piani di Italo Balbo, il potente quadrunviro, che aveva fin dagli anni venti organizzato una subdola campagna nello stesso momento del trionfo di Nobile nel 1926 dopo il suo successo come trasvolatore in dirigibile del Polo Nord con Amundsen. Balbo non credeva nello sviluppo dei dirigibili, era concentrato a creare e a sviluppare l’aeronautica militare italiana basata sull’aereo e soprattutto non desiderava condividere i suoi incarichi con altri personaggi famosi e competenti. La fortunata trasvolata di Nobile ed il suo trionfo ovunque andasse nel mondo lo rendeva furioso e Balbo aveva un forte ascendente su Mussolini che pure aveva inizialmente simpatia per Nobile.
Italo Balbo é abbattuto il 28 giugno 1940 a Tobruch dalla contraerea italiana. Con lui perirono Nello Quilici ed altri italiani in un incidente mai completamente chiarito. Era appena iniziata una guerra disperata, nella quale il fascismo sperava di confermare il suo potere, gli antifascisti la sua caduta rovinosa. L’una e l’altra ipotesi sarebbe costata lutti e stragi terribili.
Ma per tornare a mio padre, penso che ai lettori italoamericani possa interessare il racconto delle traversie che mio padre passò negli Usa allo scoppio della guerra in Europa e subito dopo l’entrata nel conflitto degli Stati Uniti. Egli era andato, con l’appoggio del papa Pio XI, prima della sua morte, a dirigere la cattedra di Ingegneria Aeronautica nella scuola Holy Name di Lockport presso Chicago. Vi arrivò con la sua cagnetta Totosca, nata durante il nostro soggiorno a Mosca, che subito aumentò la amiglia scodellando tre cuccioli, due femmine e un maschietto, il quale rimase con mio padre insieme a Totosca e fu un bene, perché la povera cagnetta morì pochi mesi dopo. E’ importante parlare di questi compagni della vita di mio padre che fu amante degli animali, ebbe sempre un gran numero di cani e gatti insieme a sé, e ci ha tramandato geneticamente questo affetto. Tutto il mondo sa che la sua randagia terrier Titina fu il solo cane che andò due volte al Polo, visse i terribili cinquanta giorni nella tenda rossa e fu la fedele compagna di Nobile per i suoi 14 anni di vita.. Negli Usa, l’entrata in guerra dell’Italia nel 1940, l’alleanza con i nazisti, l’aggressione alla Grecia, la disfatta in Albania furono eventi sofferti come un’onta personale dagli italiani d’America che negli ultimi anni avevano visto con orgoglio l’affermazione dell’Italia anche attraverso le imprese di Nobile. Ma il peggio venne un anno dopo, con la stupida dichiarazione di guerra dell’Italia agli Stati Uniti, entrati nel conflitto contro il Giappone dopo l’attacco del 7 dicembre 1941 a Pearl Harbor. Le cose precipitarono per i nostri connazionali, divenuti ''enemy alien'' che subirono umilianti peripezie. Mio padre voleva tornare in Italia da me a dai suoi nipoti, ma il Dipartimento di Stato a Washington aveva deciso che nessun biglietto di viaggi0o potesse essere rilasciato agli italiani. Mio padre si rivolse per aiuto al Vaticano e Monsignor Cicognani intervenne presso il segretario di Stato Hull e finalmente dopo un anno e mezzo, a mio padre fu detto che poteva partire nel maggio 1942 con la nave Drottingholm. Ma il giorno della partenza fu obbligato a denudarsi completamente per essere perquisito insieme agli altri partenti. Con questo atto umiliante terminò il suo travagliato soggiorno americano..''

In Italia cambiò l’atteggiamento negativo contro suo padre quando cadde il fascismo?

''Certamente, anche se non ci fu praticamente tempo di tirare il fiato. Mio padre era impegnatissimo a difenderci dalle durezze della guerra. Poi gli americani cominciarono dal 19 luglio ‘43 a bombardare pesantemente Roma facendo migliaia di vittime, per giunta io ero in stato interessante avanzato di Carla. Ricordo che mio padre attraversò in grande angoscia la città durante il bombardamento per raggiungermi.

E dopo la liberazione di Roma?

''Mio padre si mise immediatamente all’opera per riscattare le infamanti accuse che il regime aveva costruito attorno alle vicende della sua sfortunata impresa del 1928 e le terribili vicende della Tenda rossa. In pochissimo tempo fu stampato il libro ''Posso dire la verità'' con una lunga prefazione di Benedetto Croce. Nel 1944 mio padre aveva chiesto al capo del Governo Bonomi, la revisione delle conclusioni della Commissione d’indagine del 1928 ordinata dal governo fascista sulla spedizione dell’Italia e del suo epilogo, ed infatti pochi mesi dopo fu reintegrato nella sua carriera e riammesso nei ruoli dell’aeronautica.
Si aprì allora un interessante periodo della vita di mio padre che non si era mai occupato di politica attiva, ma quando si trattò di rifondare la Repubblica Italiana venne invitato sia da parte della Democrazia Cristiana che dal PCI di candidarsi per essere eletto nella assemblea costituente. L’assicurazione di indipendenza promessa e rispettata da parte di Togliatti, lo convinsero a presentarsi appunto come indipendente, nelle liste del PCI. Venne eletto, ma ebbi dei dispiaceri con gli amici in Vaticano, tanto che si dimise dall’Accademia pontificia delle Scienze.''

Come si espresse durante la stesura della Costituzione in tema di ordinamento regionale, argomento di massimo interesse in questi giorni di cambiamento delle norme costituzionali?

''Intendiamoci: se regionalismo significa prendere interesse del passato del proprio territorio, tradizioni, costumi, paesaggi e storie, dialetti e canti, allora mio padre era regionalista convinto, ma se si trattava di dividere l’Italia in tante regioni autonome, ognuna che avrebbe moltiplicato i meccanismi burocratici, con il pericolo della disgregazione dell’unità nazionale, di una dispersione delle risorse finanziarie, allora mio padre fu accanito avversario. Ma dopo aver svolto questo compito di costituente, mio padre diede un addio alla politica attiva rinunciando a presentarsi come candidato alle elezioni del 1948.''

Il tempo passato dall’odissea della Tenda Rossa, il brandello di stoffa sperduto nella immane distesa dell’artico che mantenne in vita otto uomini e una cagnetta, ha permesso di riabilitare il comportamento di Nobile e svelare la verità

link dell'articolo: http://www.oggi7.info/archivio/dettaglio.asp?Art_Id=906&data=05/02/2004

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono Gianna Venturini, ho trovato questa teca tra le mie attività professionali su Google, e sono felicemente meravigliata di aver trovato un sito intelligente che dovrebbe stimolare una doverosa attenzione ai nostri estremi polari.
In realtà questo aerticolo è di colore, in genere, essendo giornalista scientifico faccio interviste a scienziati che studiano oggi i larghi fenomeni di climatologia. Non credo si trovi
su Google, ma esiste una mia intervista al prof. Vittorio Canuto docente della Nasa - Goddard institute presso la Columbia University di New York che ha preceduto di almeno cinque anni lo script del film The day after.
Seguirò le sue attività da questo blog, congratulazioni e buon lavoro.
Gianna Venturini@aol.com