Territori ghiacciati e tropicali sembrano avere un nemico comune: 40 delegazioni di cacciatori Inuit dal Canada e dalla Groenlandia, i pastori di renne Sami norvegesi, i capi villaggio della Polinesia francese, delle Figi e gli amministratori delle isole dei Caraibi sono riuniti in Belize per discutere di cambiamento climatico.
Lo strato di ghiaccio dell’Artico sparisce, mentre spiagge tropicali, isole e atolli, barriere coralline rischiano di sparire sommerse o soffocate dal mare che riscalda.
«Ci sono tante somiglianze fra le due regioni - ha detto alla Reuters Grete Hovelsrud, del Center for international climate and environmental research di Oslo - e noi speriamo in una collaborazione internazionale».
I popoli dell’Artide e delle isole tropicali dipendono dalle coste: gli Inuit contano sulla banchisa polare per la caccia alle foche, mentre gli abitanti delle isole contano sulla pesca o sul turismo che è richiamato dalle spiagge bianche, dalle barriere coralline e dalle palme, ma nel grande nord il ghiaccio sta sparendo e nei mari del sud il mare sta facendo sparire isole e riserve d’acqua dolce.
In Belize questa strana alleanza sta cercando di dare voce e peso politico a piccoli popoli dimenticati.
I colloqui dovrebbero raggiungere un accordo per un piano di lavoro quinquennale ed ad esaminare le possibilità per un più vasto studio sulle minacce incombenti sulle piccole isole, sul modello di quanto già fatto nel 2004 per l´Artide da 250 esperti che preconizzava il veloce scongelamento dei territori artici e l’aumento dell’assorbimento di calore per la sparizione della calotta ghiacciata che riflette i raggi solari.
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